giovedì 29 ottobre 2015

Dunhill DeLuxe Navy Rolls - Caricamento "A Barilotto"

Da fumatore abituale di English Mixtures, a volte trovo necessario staccare dal gusto del latakia, e una delle alternative che prediligo sono le miscele VaPer (Virginia-Perique).
Trovo squisito un tabacco in particolare, ovvero il Dunhill DeLuxe Navy Rolls.
Inutile dire che questa prelibatezza non arriva in Italia, ma le occasioni di visita all'estero mi hanno permesso di accumulare un po' di latte per diverso tempo.
Per chi non lo avesse mai provato, il Navy Rolls si presenta in rondelle, ricavate da un "roll cake" tagliato a fette: 
Già alla prima apertura della latta mi venne in mente un'idea apparentemente folle, ma se non altro particolare: ridurre il diametro della rondella nella misura adatta a occupare il fornello della pipa, formando una sorta di "tappo" da accendere uniformemente, come il piede di un sigaro.
Il metodo funzionò bene, la fumata procedette liscia e uniforme, ma ancora mancava qualcosa a questo tipo di caricamento, il fondo infatti, riempendosi di umori del tabacco risultava difficile da bruciare uniformemente, costringendo a riaccensione e relativa perdita di sapore del tabacco.
Così pensai di aggiungere anche una seconda rondella sul fondo, dal diametro inferiore, leggermente sollevata in modo da lasciare un piccolo spazio vuoto sul fondo del fornello; infine sopra alla rondella superiore aggiunsi una "miccia" di tabacco sbriciolato finemente per ovviare alla iniziale difficoltà di accendere la rondella superiore uniformemente.
Da quel momento le fumate migliorarono esponenzialmente, il tabacco bruciava uniforme (complice anche la sua scarsa umidità), lasciando una cenere bianca e vaporosa fino al termine della fumata, senza bisogno di riaccensioni o correzioni in corsa; addirittura se il caricamento è stato fatto correttamente e la fumata non ha causato problemi, il solo ribaltamento della pipa unito a qualche leggero colpetto con le dita può far fuoriuscire l'intero contenuto combusto della pipa una volta finita la fumata.
Quando ho proposto questo metodo a diversi miei amici inizialmente mi son sentito dare del fuori di testa, e in parte comprendo la loro idea iniziale; tuttavia dopo averlo provato anch'essi mi hanno confermato le medesime sensazioni che avevo sperimentato in fumata; spesso la pipa necessita di una seppur minima dose di "controllo" durante la combustione del tabacco, pareggiamenti con il pigino, correzioni dell'andatura del braciere, riaccensioni, ecc. per far sì che la fumata prosegua uniforme e senza intoppi: con questo metodo spesso mi dimentico della pipa, magari mentre sto guardando un film o leggendo un libro, lei semplicemente "va", fino a che ad un certo punto semplicemente il tabacco da bruciare si esaurisce e la fumata termina.
Le due rondelle, e quella inferiore in particolare poi, agiscono anche come una sorta di "avviso", in quanto ancora integre cambiano lievemente il tiraggio una volta in combustione: terminata la miccia superficiale ed esempio, la seconda rondella si dilata leggermente (occhio quindi a tenerla più piccola del diametro del fornello), donando una resistenza al tiraggio leggera ma utilissima alla combustione; parimenti la prima rondella sul fondo raccoglie gli umori della fumata, donando un finale ricco di sapore ma mai umido o stomachevole.
Questo metodo è leggermente macchinoso, rispetto al semplice caricamento del tabacco rubbed, ma dona una fumata decisamente diversa e piacevole, che consiglio a tutti quelli che possiedono e fumano questa particolare miscela.

Fatemi sapere se deciderete di provare questo particolare caricamento, allego uno schema semplice e intuitivo per capire in soldoni come è strutturato.


P.S. non ho ancora avuto modo di provarlo con l'Escudo, anche se presumo che si comporti esattamente allo stesso modo, essendo il Navy Rolls praticamente identico in termini di conformazione.

mercoledì 28 ottobre 2015

Sapori dalle Highlands

Sono tornato di recente da un viaggio a Praga, e sotto consiglio di un amico ho voluto provare questo nuovo tabacco di Samuel Gawith, il "Bothy Flake".
Creato appositamente per il Kearvaig Pipe Club, reca la sede del suddetto club in etichetta, il quale si trova all'estremo nord delle Highlanders scozzesi, luogo che mi sono ripromesso di visitare in futuro. 
Il tabacco si presenta in flake compatti e scuri, dallo spessore variabile (in piena tradizione SG) e dal profumo avvolgente: la composizione dichiarata è Virginia, Latakia e aromatizzazione al Whisky delle Highlands.
Come tutti i tabacchi di questo marchio, esce dalla tin umidissimo, ed è consigliabile una volta lavorato fra le mani lasciarlo riposare un po' prima di caricare la pipa; una volta acceso però rivela un corpo sorprendente, il Latakia è presente, avvertibile ma non copre troppo la dolcezza del Virginia, e l'aroma di whisky è una nota di sottofondo, che però smorza efficacemente la pesantezza che il tabacco da solo potrebbe sviluppare (il Commonwealth ad esempio è unicamente Virginia e Latakia, anche se in altre proporzioni probabilmente).
La fumata prosegue fresca, abbastanza lineare, dolce nella prima metà e mano a mano più corposa e decisa nella seconda metà, ma senza mai diventare amara. 
Per certi versi mi sento di paragonare questo tabacco al Chocolate Flake, in quanto entrambi mantengono una base di Virginia e Latakia, ma è l'aromatizzazione a renderli ciò che sono, senza snaturarli, ma al contrario completando il bouquet di sapori che i tabacchi contenuti già sviluppano in fumata.
Anche se difficilmente reperibile, questo tabacco è importato in Italia da Gennaio 2015, consiglio quindi agli amanti delle English Mixtures di provarlo.

martedì 27 ottobre 2015

Uno Studio In Rosso

Le casualità della vita sono parecchie, e quella dell'apertura di questo blog ne fa sicuramente parte; nato come un blog personale diversi anni fa (non ricordo più nemmeno quanti) con diverso nome e con zero contenuti, venne presto abbandonato al suo tristo destino, almeno fino a quando, giorni fa mi è venuto in mente di voler aprire un blog tutto mio.
Superata la sorpresa nel constatare di possederne già uno, dopo una "spolverata" generale e un cambio d'aria stantia ho deciso di buttare giù le prime righe di questa pagina spiegando proprio il modo in cui è stata ri-aperta.
Innanzi tutto il nome: essendo un appassionato di Sherlock Holmes e un fumatore di pipa mi è parso chiaro sin dal principio che il blog avrebbe dovuto omaggiare il personaggio di A.C.Doyle, e il luogo simbolo ricade proprio sull'appartamento al 221B di Baker Street, a Londra.
Così come il titolo di questo post: "Uno Studio In Rosso" è il titolo della prima avventura di Holmes e Watson, pubblicato nel 1887, e ritengo interessante partire così con questo mio nuovo blog.
Gli argomenti spazieranno fra articoli inerenti al mondo della pipa, ai tabacchi in essa fumati, alle curiosità e alle esperienze di fumo, così come al mondo del celebre detective, oggi più che mai vivo e vegeto nelle migliaia di rappresentazioni cartacee, televisive, su pellicola e perché no, anche videoludiche.
Non mi resta che salutarvi e augurarvi buona permanenza.

Elia